Ieri in occasione dell’Open day alla Cittadella della Pace di Rondine ad Arezzo la presentazione degli elaborati dei ragazzi delle scuole della Spezia nell’ambito del progetto “Promuovere i Diritti Umani” promosso da Fondazione Carispezia

 

È tempo di essere protagonisti per gli studenti spezzini che da un anno lavorano al progetto “Promuovere i diritti umani”,promosso daFondazione Carispezia, in collaborazione con l’associazione Rondine Cittadella della Pace in occasione del 70° anniversario dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo. Ieri in occasione dell’Open day alla Cittadella della Pace di Rondine ad Arezzo si è tenuta la presentazione degli elaborati dei ragazzi delle classi prime, seconde e terze degli Istituti Casini, Fossati, Einaudi e Mazzini. Ogni classe ha presentato il suo elaborato, tra video presentazioni e speech, con la finalità di sensibilizzare l’audience, ognuno su un tema diverso, uno dei diritti umani cui hanno scelto di dedicarsi dopo avere riflettuto in maniera condivisa a partire dall’analisi dei bisogni della società che li circonda.

“Promuovere i diritti umani” è un progetto biennale di formazione e sensibilizzazione rivolto alle scuole superiori della provincia della Spezia al fine di promuovere l’educazione e la cultura dei diritti umani, per vivere con rispetto e da cittadini attivi e consapevoli la complessità sociale del nostro tempo e si propone di favorire un approfondimento sul significato dei diritti umani perché diventino pratica quotidiana nelle giovani generazioni, promuovendo il loro protagonismo all’insegna della cittadinanza globale e della responsabilità.

L’iniziativa rientra nel percorso di formazione civica che da diversi anni la Fondazione Carispezia promuove per gli studenti del territorio nell’ambito del settore Educazione e Formazione, avvalendosi anche dell’esperienza di Rondine, unica associazione italiana candidata al Nobel per la Pace 2015, che da vent’anni lavora per favorire la promozione del dialogo e la trasformazione del conflitto a tutti i livelli da quello interpersonale a quello politico, armato e internazionale. Un lavoro che si rivolge soprattutto ai giovani proponendo progetti che promuovono il confronto, il dialogo e di alta formazione per costruire relazioni di pace e azioni concrete sui territori per promuovere il cambiamento sociale.

I ragazzi hanno condiviso una serie di attività laboratoriali in aula, seguiti dai formatori di Rondine e dai giovani dello Studentato Internazionale, giovani laureati di 22-25 anni che provengono da luoghi di conflitto di tutto il mondo (Medio Oriente, Balcani, Federazione Russa, Caucaso del sud, Africa, America) che accettano la sfida di vivere per due anni con il proprio “nemico”, selezionati per formarsi come leader nella Cittadella della Pace di Rondine ad Arezzo con l’obiettivo di tornare nei rispettivi paesi e contribuire al cambiamento sociale.

Il progetto, associando studio, riflessione e confronto, ha permesso ai ragazzi spezzini elaborare un intervento che è stato presentato nell’ambito di un evento pubblico, proprio nel luogo dove ogni giorno si sperimenta la convivenza e l’incontro tra le culture diverse.

“Vogliamo invitare tutti a non giocare con i sentimenti altrui. Essere diversi non significa essere sbagliati” Ci hanno ricordato i ragazzi della 2D dell’Istituto Fossati nella loro presentazione. Speech, video, slide show, citazioni di grandi uomini: tanti i contributi messi in campo dai ragazzi con creatività e profondità. Come quello degli studenti della II B dell’Istituto Mazzini. “Ci sono bambini che devono combattere ogni giorno per poter andare a scuola e anche se per noi sembra impossibile non possiamo dimenticarlo”

Un percorso formativo che ha reso i ragazzi più consapevoli del significato e del valore dei diritti umani e di cosa significa esserne privati”. Afferma la referente per l’area formativa di Rondine,Blerina Duli.“Abbiamo visto una crescita personale di ognuno di loro e del gruppo classe che ha imparato a lavorare insieme e ad ascoltarsi reciprocamente. Il risultato più bello è vedere oggi il loro impegno nel mettersi alla prova per diventare a loro volta promotori di nuove azioni di sensibilizzazione”.

Le metodologie e attività formative messe in campo infatti comprendono non solo le nozioni base, ma anche abilità e competenze spendibili nella vita quotidiana e nelle relazioni sociali. Un patrimonio che i ragazzi si porteranno dietro nella vita e che li aiuterà ad essere più sicuri di sé e in grado di interagire la società da protagonisti attivi.

Il progetto prosegue con una serie di laboratori sulle tecniche di comunicazione audiovisive al fine di dare ai ragazzi le competenze per produrre veri e propri spot video di sensibilizzazione che saranno presentati nell’ambito dell’evento conclusivo del progetto per condividere i risultati con la cittadinanza e coinvolgere attivamente tutto il territorio, che si terrà alla Spezia a dicembre in concomitanza con le celebrazioni del 70° anniversario dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo.