Il Festival di Rondine dedicato al conflitto continua con l’attualità internazionale nel confronto Russia – Occidente e una serata di raccolta fondi per la Sierra Leone

Non poteva mancare il tema del dialogo interreligioso al termine della prima giornata di YouTopic Fest 2017 – Il primo festival sul tema del conflitto,promosso da Rondine Cittadella della Pace.  Nel Teatro Tenda di Rondine si è svolto un confronto dedicato al ruolo della religione nella risoluzione dei conflitti che ha visto diversi attori che hanno praticato sul campo o, indirettamente, il valore del dialogo interreligioso nei processi di mediazione in situazioni di conflitto, osservando che la religione può portare risorse sociali, morali e spirituali nuove nelle azioni di peacebuilding.Tra gli ospiti Izzedin Elzir, imam di Firenze e presidente dell’Ucoii,che ha invitato tutti ad essere deglijihadisti nel senso proprio del termine ovvero a “fare uno sforzo profondo per cambiare sé stessi e essere utili agli altri e alla grande famiglia umana. La maggior parte di noi è abituata a vedere il diverso, il nemico” – ha affermato Elzir “invece dobbiamo cambiare questa discultura in una cultura che accoglie l’altro”.

Intenso anche l’interveto di Miguel Humberto Díaz, teologo americano e docente presso l'Università Loyola Chicago, già ambasciatore presso la Santa Sede sotto la presidenza Obama dal 2014 che, riprendendo la Laudato si’ di Papa Francesco, ha indicato la sua personale proposta per la risoluzione dei conflitti, ovvero una ecologia integrale della pace, un ponte da costruire attraverso la collaborazione interpersonale e interreligiosa per eliminare l’indifferenza umana, ripartendo dall’amore per la Terra che ci accoglie.

“La via della pace è la via delle porte aperte” questa la formula di padre Egidio Canil del Sacro Convento di Assisi: “Parlo di porte perché sono quelle vicino a noi, della nostra casa, della nostra chiesa o moschea”. Dalla sua esperienza anche l’incontro con il monachesimo buddista e un forte impegno per il dialogo tra le due religioni che si incontrano proprio nella necessità di “portare nel mondo l’amore”.

Del suo conflitto interiore ci ha parlato Padre Mathew Shaun, sacerdote ortodosso della Chiesa Siro-Ortodossa del Malankar, nato in India e cresciuto a Dretroit negli USA, studente del Comitato Cattolico per la Promozione Culturale dell’Unità dei Cristiani. Il suo contributo parte dal viaggio in India che ha cambiato la visione di Padre Shaun delle altre religioni, permettendogli di superare le sue resistenze in particolare nei confronti dell’Islam. “Due mesi fa ho affrontato e risolto il mio terzo conflitto e Rondine è stata fondamentale in questo processo. A Rondine ho guardato dentro di me e ho conosciuto persone che mi hanno portato in una nuova via”.

Preziosa anche la testimonianza di Padre Francesco Lanzillotta, frate minore proveniente dalla Calabria: “Bisogna riscoprire l’estetica per arrivare all’etica, quindi passare dalla bellezza per giungere alla morale. Io vivo in una terra che ha tanti conflitti a livello relazionale e legati alle mafie, che provo a far affrontare riscoprendo la bellezza, cercando di ritrovare la speranza come cura alla disperazione. Noi dobbiamo essere il popolo dell’ancora, non dell’oramai”.

Infine l’intervento di Yahel Halfon, Rondine d’Oro israeliana. Ha vissuto l’esperienza di Rondine dal 2013 al 2015 e ha ideato e realizzato l’«L’Abbraccio», una struttura che unisce una moschea, una sinagoga e una chiesa. Spazi di culto distinti ma intrecciati tra loro e affacciati in un’unica piazza che diventa il luogo dell’incontro e della parola, dove il valore prodotto dalla spiritualità si mette a disposizione per la costruzione della società civile. Un’opera capace di unire le tre grandi religioni monoteiste in un’unica struttura architettonica nel segno della libertà e dell'appartenenza, riflesso dell’invito universale alla pace lanciato dalla Cittadella di Rondine in un unico luogo di ascolto. “Esorto tutti a praticare l’Abbraccio – afferma Yahel Halfon durante l’inaugurazione del monumento, affiancata da Padre Matteo Brena, francescano e Commissario di Terra Santa della Toscana – ovvero ad andare incontro all’altro e fare spazio nel cuore. Condividiamo questo Abbraccio come simbolo di pace interiore”.

YouTopic Fest continua con un'altra giornata sempre più “Dentro al Conflitto” con tre grandi eventi dedicati alla prevenzione e risoluzione del conflitto. Dopo una mattinata che propone laboratori di peacebuilding curati e realizzati dai giovani della World House (già Studentato internazionale) di Rondine, insieme agli studenti del Quarto Anno Liceale d’Eccellenza, la giornata entra nel vivo dell’attualità internazionale con l’evento “Russia e Occidente: quale futuro”, una tavola rotonda in cui le società civili russa e occidentale esplorano nuove relazioni e vie di cooperazione. Tanti gli attori che rappresentano interessi diversi, riuniti a Rondine per dialogare in un clima di fiducia. Tra gli ospiti: Felix Stanevskiy, già Ambasciatore russo in Italia e Georgia e membro del Consiglio d’Europa; Alexey Bukalov, giornalista e responsabile dell’Agenzia Tass di Roma; Anatolij Orel di Fondazione Gurchakov; Aldo Ferrari dell’ISPI; Riccardo Migliori, Presidente dell’Assemblea Parlamentare dell’OSCE dal 2012 al 2014 e il giornalista Fulvio Scaglione.

Alle 19.30 tutti invitati nella Locanda di Rondine per partecipare alla “Charity Dinner for Sierra Leone”, l’evento di raccolta fondi organizzato dalle Rondini d’Oro – ex studenti della World House di Rondine – per istituire borse di studio a favore degli studenti dell’Università di Makeni, in Sierra Leone.

Alle 21.30 si torna in Teatro Tenda per la sfilata di moda “Fili d’Identità”, Social Fashion Project. In anteprima mondiale la collezione di moda della stilista e Rondine d'Oro Nadia Shaulova, che nelle sue creazioni mescola elementi di culture in conflitto. L’evento è realizzato in collaborazione con Spazio Seme e Associazione Sosta Palmizi.