Si è svolto ieri mattina nel borgo di Rondine Cittadella della Pace un incontro intimo di riflessione e confronto tra i giovani studenti di Rondine per riflettere insieme sull’anno passato di guerra e il suo impatto sulla vita di tutte le persone. Ma anche un simbolico passo possibile verso la pace.
I giovani dello Studentato Internazionale hanno dato voce al proprio intimo raccontandosi ai fratelli minori del Quarto Anno Rondine per raccogliere e trasferire le fatiche e il dolore vissuto ma anche la speranza verso il futuro. 

“E’ stato un anno di dolore e di crescita, di separazioni e incontri, di lacrime e speranza, di disperazione e di fiducia. Un anno in cui abbiamo incontrato noi stessi: le nostre paure, il nostro coraggio e la nostra resilienza.” Ha raccontato una studentessa ucraina della World House di Rondine.

 

I racconti sono stati seguiti da un momento di silenzio che ha dato spazio al proprio sentire, rafforzando la propria consapevolezza e le relazioni tra i giovani. Un gesto simbolico che è un ennesimo passo possibile e concreto di speranza verso la pace: ogni studente ha infatti appeso una campanella, simbolo della speranza che il suono della vita, della pace e della speranza sovrasti quello della guerra, del dolore, della distruzione su un ulivo, a sua volta simbolo di pace e rigenerazione.  Sono state centinaia di campanelle a risuonare nel borgo e interrompere il minuto di silenzio.

Ancora una volta il lavoro sulla relazione e trasformazione del conflitto di Rondine ci ricorda che il nemico non è la persona, ma il conflitto e l’incapacità di gestirlo; ma anche come il dolore possa essere attraversato e trasformato affinché si possa scoprire o ritrovare sé nell’altro.