Mentre il mondo continua a essere segnato da nuovi e vecchi conflitti, prende il via a Cipro il percorso di formazione del progetto PeaceMed, un’iniziativa che vede la partecipazione di Caritas nazionali e Organizzazioni della società civile provenienti da numerosi paesi dell’area mediterranea e mediorientale.
PeaceMed è promosso da Caritas Italiana, capofila del progetto, con la presenza anche delle Acli. La formazione è affidata a Rondine Cittadella della Pace, che partecipa con il direttore Mauro D’Andrea e l’educatrice Sharizan Shinkuba. Il “metodo Rondine” è un percorso di trasformazione creativa dei conflitti, basato sulla decostruzione della logica del “nemico” e sulla valorizzazione dei conflitti come opportunità generative di crescita e riconciliazione.
L’obiettivo di PeaceMed è formare persone attive nelle Caritas e in altre organizzazioni, rendendole capaci di operare per la pace soprattutto con le nuove generazioni. Un secondo obiettivo è la creazione di un gruppo di lavoro permanente, capace di collaborare oltre i confini nazionali per promuovere progetti di riconciliazione e pace nelle comunità segnate dalla violenza e dalla guerra.
Ad accogliere i partecipanti a Larnaca, Cipro, sono stati Danilo Feliciangeli, responsabile del progetto per Caritas Italiana, ed Elisabeth Kassinis, direttrice di Caritas Cipro. La scelta di tenere l’incontro sull’isola non è casuale: come ha dichiarato Silvia Sinibaldi, vice direttrice di Caritas Italiana, “Ci troviamo in un luogo che conosce bene la fatica della convivenza, l’impossibile normalizzazione delle armi e la difficoltà di mantenere coesione e stabilità. Se l’Unione Europea fosse un porto, questo sarebbe il suo faro e il suo avamposto”.
PeaceMed si ispira all’appello di Papa Francesco, che invita a “disarmare le parole, per disarmare le menti e disarmare la Terra”. Mentre la guerra devasta comunità ed ecosistemi, senza offrire soluzioni reali ai conflitti, la diplomazia e le organizzazioni internazionali hanno bisogno di nuova linfa e credibilità. Il progetto PeaceMed risponde a questa esigenza, attingendo alla spiritualità dei popoli per alimentare il desiderio di fratellanza e giustizia, e per costruire percorsi concreti di pace.
L’incontro inaugurale ha visto la partecipazione di importanti rappresentanti religiosi e istituzionali, tra cui l’arcivescovo maronita Selim Jean Sfeir, il vescovo Bruno Varriano, Vicario patriarcale latino, l’ambasciatrice Federica Ferrari Bravo (in rappresentanza del Ministero degli Affari Esteri, che finanzia il progetto), mons. Giorgio Chezza per la Nunziatura apostolica e Sotiris Christofi per il Ministero degli Esteri cipriota.
PeaceMed pone l’ascolto al centro della propria azione. Il gruppo di lavoro parte dall’incontro con le persone e con le loro storie, persino con coloro che la storia e il contesto sociale hanno indicato come “nemici”. Attraverso un percorso di condivisione delle identità plurali e di fiducia reciproca, i partecipanti imparano a lasciarsi guidare gli uni dagli altri. La trasformazione del conflitto in una possibilità di crescita e riconciliazione nasce proprio dall’accoglienza dell’altro e della sua umanità unica e irripetibile.
Mettersi nei panni degli altri e comprenderne il punto di vista permette di smontare l’idea di “nemico” imposta dalla storia personale e dal contesto sociale, canalizzando le energie negative in una forza creativa e costruttiva. L’energia può dividere e distruggere, ma può anche generare nuove possibilità di incontro e cambiamento.
L’incontro di formazione si concluderà mercoledì 26 marzo. Seguiranno sessioni formative online e un secondo incontro in Italia alla fine di giugno.
Rondine Cittadella della Pace resta fedele alla sua missione di trasformare i conflitti in opportunità di crescita e dialogo, accompagnando una nuova generazione di operatori e operatrici di pace nel loro cammino verso un futuro più giusto e armonioso.