Una storia in cui sono i giovani a diventare custodi della memoria e costruttori di Pace.

Ogni giorno, Rondine Cittadella della Pace forma giovani di tutto il mondo per diventare portatori di cambiamento. Tra le tante iniziative c’è il progetto Mediterraneo Frontiera di Pace, che preparagiovani professionisti a gestire i cambiamenti socioculturali in atto nei loro paesi, promuovendo losviluppo di progetti ad alto impatto sociale.

È il caso di Amina, che oggi collabora con il War Childhood Museum di Sarajevo, luogo simbolico che raccoglie oggetti e storie di bambini che custodiscono la memoria della guerra vista dagli occhi dei più piccoli. I Giovani della Bosnia Erzegovina, non hanno vissuto la guerra, ma vivono con la sua eredità e spesso questo genera separazione e conflitto.

È in questo luogo che la settimana scorsa Rondine ha lasciato un contributo grazie al dono di uno studente della World House, Tornike, georgiano.

Un “giornale” disegnato a mano realizzato durante la guerra del 2008 in Georgia. “È molto più che un disegno, in quel giornale ci sono anche i miei articoli da bambino che riflettono le notizie di guerra, e alcuni miei disegni. Ne ho creati tanti quando ero bambino – racconta Tornike – ho sempre voluto fare il giornalista sin da piccolo, quindi disegnavo questi giornali infantili su questioni politiche e sociali serie”. Tornike ha scelto di lasciare parte della sua storia al museo,ricordando come un’infanzia segnata dalle difficoltà possa diventare forza per costruire pace.  Oggi Tornike è un giornalista e il suo progetto è quello di dedicarsi al giornalismo di pace.

Il War Childhood Museum di Sarajevo, proprio come Rondine, ha l’obiettivo di superare questedivisioni e limiti indotti dall’eredità di una guerra ancora impressa nella memoria. Grazie all’esperienza formativa, diventano più che semplici spettatori del passato: si fanno carico di un’eredità e lavorano per trasformarla in un futuro senza conflitti.