Martedì 29 novembre avrà luogo nei Locali di Officina Giovani a Prato l’evento finale del Progetto “Faccia a Faccia”, realizzato da Rondine insieme all’Associazione Pamat grazie al contributo di del Distretto 108 LA Lions Club Toscana e del Comune di Prato (Assessore Giorgio Silli). Qui di seguito un commento di Ursula Armstrong, referente del progetto insieme ad Alessandro Garuglieri.
A giudicare dai commenti che continuano a scorrere sul gruppo Facebook di “Faccia a Faccia”, il viaggio che 40 ragazzi di Prato, tra i 13 e i 15 anni, hanno intrapreso dal 5 al 10 settembre presso la scuola Datini insieme all’Associazione Pamat e l’Associazione Rondine, non è per niente finito, anzi siamo soltanto all’inizio. Condividono ciò che è stata per loro l’esperienza, la propria commozione, le canzoni preferite del campo, le proprie notizie personali, i piani per il futuro; sono fortemente intenzionati a prolungare l’esperienza e a non perdersi di vista: “non trovo parole per spiegarvi come mi sono sentito… mi son divertito in ogni momento e non vedo l’ora di rincontrarvi tutti”.
Oltre a dimostrare che in sei giorni intensi è stato raggiunto uno dei principali obiettivi posti dal progetto (l’integrazione attraverso la conoscenza dell’altro non più percepito come ostile in quanto sconosciuto), ciò che i loro commenti, messaggi e post ci mostra è che, dato l’ambiente giusto, protetto ma stimolante; data la libertà di esprimersi, sperimentare, essere creativi, provare esperienze di successo e fallimento e contribuire attivamente ad un’esperienza, i giovani si aprono naturalmente all’incontro con l’altro, al dialogo e all’integrazione.
Durante i 6 giorni del campo i giovani partecipanti hanno dato vita ad un gruppo eterogeneo ma compatto, solidale e tollerante. La valigia del gruppo (filo rosso dell’esperienza) si è riempita con musica e immagini, culture e lingue diverse, momenti di gioia e tristezza, smarrimento e scoperta. Insieme hanno riflettuto sulla capacità di essere autentici e avere fiducia, hanno condiviso desideri e paure, conoscenze e capacità. Nelle parole di uno, “una settimana intensa e meravigliosa!! Ci siamo messi tutti in gioco e mi avete fatto sentire come in una grande famiglia!”
I partecipanti del campo “Faccia a Faccia” hanno vissuto un’ esperienza che rispecchia quella dei giovani studenti di Rondine Cittadella della Pace (alcuni di loro co-formatori sul campo). Esprimono lo stesso senso di appartenenza e si spera che sarà questo sentimento a dargli la forza di contribuire in primo luogo ad uno degli altri obiettivi del progetto, ovvero “favorire una comunità in cui i giovani siano portavoce e promotori di tolleranza, comprensione e rispetto verso l’altro”.
Il “Convegno finale di Faccia a Faccia” è stato qualcosa in più di un semplice “convegno”, grazie alla presenza dei giovani partecipanti al progetto che hanno regalato all’evento energia ed emozione. Al nostro arrivo li troviamo davanti all’Officina Giovani a salutare festosamente gli studenti di Rondine; durante l’evento assaporano il piacere di ritrovarsi di nuovo insieme e davanti al microfono leggono con orgoglio i loro elaborati, le loro facce rispecchiate nelle immagini che scorrono sullo schermo, facendo da sottofondo al convegno.
Al progetto “avete dato una parte di voi stessi … avete raggiunto il massimo” li complimenta Roberto Faggi, il governatore del distretto 108LA Lions Club Toscana, co-finanziatore di Faccia a Faccia.
Se uno degli obiettivi dell’Associazione Pamat è quello di incidere sulla solitudine, condizione che colpisce in modo particolare gli immigrati, come ha spiegato il Vice Presidente dell’Associazione in apertura, il gruppo di ragazzi presente al convegno pare affermare che l’incontro è avvenuto e che grazie all’esperienza che hanno condiviso, la solitudine si è allontanata.
Così, nello spazio ristretto di una settimana di settembre, i giovani di Prato hanno vissuto un’ esperienza di convivenza e dialogo, che ritroviamo nell’esperienza più ampia dello Studentato Internazionale. Un’ esperienza di incontro, appunto, in cui “2+2 non fa mai 4”: non c’è niente di prevedibile nell’incontro, spiega il Presidente dell’Associazione Rondine Franco Vaccari, dall’incontro ne può scaturire una varietà infinita di conseguenze, ed è proprio quest’elemento di sorpresa che dà all’esperienza la sua creatività e forza.
Tanti sono gli auguri che sono stati fatti prima di salutarci alla fine del pomeriggio ma prevale la speranza della continuità e la voglia di trovare un modo per riproporre e sviluppare l’esperienza per il futuro. Il convegno chiude con un invito: i ragazzi si ritroveranno a gennaio e per marzo è già in programma una visita a Rondine. Così un nuovo capitolo si apre e si guarda già ai nuovi incontri che si avverranno a lungo il loro percorso.
Ursula Armstrong