Grazie al supporto di Intesa Sanpaolo e alle donazioni di un’ampia comunità di donatori attivi, verrà sostenuta la formazione di 4 giovani della World House nei due anni del programma internazionale.

Da oltre venticinque anni, con il progetto World House Rondine accoglie ragazzi e ragazze selezionati da luoghi di guerra o post-bellici. Sono giovani coraggiosi, che nella Cittadella della Pace intraprendono un percorso di trasformazione dei conflitti accettando di vivere col proprio ‘nemico’, per sperimentare un dialogo e divenire nei fatti, giorno dopo giorno, portatori di una nuova cultura delle relazioni, in Italia e nel mondo, non solo tra i popoli in guerra, ma anche in contesti di tensione sociale o marginalità.

Più di 250 giovani sono entrati a Rondine come nemici per uscirne trasformati in leader di pace

Questi giovani coraggiosi, che provengono dai luoghi di guerra, sperimentano il Metodo Rondine, l’esperienza di trasformazione creativa del conflitto, per dare vita ad azioni socialmente orientate e a relazioni aperte al cambiamento, sostenibili, pacificate, da diffondere in Italia e nel mondo.

Convivenza, decostruzione della logica del nemico, generatività del conflitto, progettazione sociale. Questi gli elementi unici del programma World House finalizzato a sviluppare la convivenza pacifica, la comprensione interculturale, l’inclusione sociale e la collaborazione.

Vivere col proprio ‘nemico’: la testimonianza che fare la pace è possibile

Giovani come Kama, che viene dal Mali, un Paese in cui la guerra civile imperversa da 10 anni, spiega cosa fanno a Rondine i ‘nemici’ incontrandosi e convivendo: «Mettersi in gioco. Mettersi di fronte al proprio nemico per scoprire che è una persona, che ha desideri e sogni proprio come noi e che come noi vuole la pace. E quindi lavoriamo ogni giorno per decostruire la falsa idea di nemico, per abbandonare l’odio e non giustificare alcuna violenza».

Rondine è la testimonianza di questi ragazzi e ragazze che dicono “No” alla guerra. Sempre. Cercano il dialogo.

Sostenere borse di studio significa crea un impatto diretto sulla vita di questi giovani, che a Rondine si incontrano da ‘nemici’ e, al termine del percorso, si lasceranno come ‘amici’ per rientrare nei propri Paesi con competenze e strumenti di progettazione ad impatto sociale.

Il progetto per 4 borse di studio è sostenuto da Intesa Sanpaolo attraverso il Programma Formula in collaborazione con Fondazione CESVI.

Due borse di studio saranno intitolate rispettivamente a Barbara Pastori e Mariaelena Di Sabatino di Intesa Sanpaolo, recentemente scomparse.

Scopri il progetto su For Funding, la piattaforma di Intesa Sanpaolo per la raccolta fondi in favore di progetti solidali: https://www.forfunding.intesasanpaolo.com/DonationPlatform-ISP/nav/network/formula