Dal 25 gennaio al 4 febbraio le Associazioni parrocchiali di azione cattolica dell’altopiano valdarnese hanno organizzato, per la tradizionale settimana della pace di Cascia-Reggello, una serie di tre incontri intitolati “Educare i giovani alla giustizia e alla pace”, in collegamento al messaggio del Santo Padre Benedetto XVI per la celebrazione della XLV giornata mondiale della pace.
Il primo incontro, tenuto a Reggello, è stato dedicato alla testimonianza di Rondine, attraverso le parole del presidente Franco Vaccari, e di tre studenti: Tamara dall’Ossezia, Rijuta dal’India, e Sultan dal Pakistan.
Il racconto dell’esperienza di Rondine -dai suoi primi passi agli ultimi orizzonti a cui si è aperta- ha trasmesso un’idea di pace lontana dagli idealismi sterili, composta invece di piccole cose, quasi elementi replicabili, che hanno interrogato personalmente chi si è trovato ad ascoltare.
Da diverse delle domande che sono state poste al termine dell’incontro, è emerso un desiderio di apprendere che cosa muove le persone che vivono quest’esperienza, che cosa la rende possibile, per poter avere strumenti in più da applicare ai conflitti della propria vita.
Perché è apparso chiaro come gli ingredienti fondamentali della pace che è stata testimoniata non sono affatto lontani dalle proprie vite quotidiane: riguardano cose invisibili come l’idea di nemico che ognuno nasconde nella testa, o la fiducia che si sceglie di accordare all’altro, ma nella visione di Rondine arrivano a coinvolgere anche cose ben visibili nel condividere la vita insieme: persino quello che si mette in tavola… persino quello che si mette in lavatrice!
E nel comprendere questo, il conflitto diventa un’opportunità di crescita, per quanto faticosa, assieme all’altro.
Anna Moro