Tra le prime visite della Diocesi per S.E. Mons. Andrea Migliavacca quella alla Cittadella della Pace di Arezzo dove oggi ha incontrato i giovani italiani e internazionali che si formano per diventare cittadini attivi e ambasciatori di pace.
Migliavacca: “È stata una scoperta, come essere accompagnato a entrare in una famiglia, con sogni, fatiche e progetti. Molto bella è stata questa accoglienza che mi ha dato la percezione di come i sogni si possono realizzare”
A una settimana dal suo insediamento il nuovo Vescovo di Arezzo-Corona-Sansepolcro, S.E. Monsignor Andrea Migliavacca ha deciso incontrare da vicino l’associazione di Rondine Cittadella della Pace che da oltre venticinque anni, dell’omonimo borgo aretino ha fatto la sede di un’esperienza viva di rigenerazione dell’umano offrendo a giovani italiani e di tutto il mondo percorsi formativi per imparare a vivere il conflitto e a trasformarlo andando oltre le ragioni dell’odio e della guerra.
“L’incontro con Rondine, tra le prime visite in Diocesi, è stato un momento che porterò nel cuore. È un lavoro prezioso quello che viene fatto. Si tratta di una visita voluta, per rendermi presente, incontrare e iniziare a conoscere questa Chiesa. Rondine è una delle realtà tesoro della diocesi di cui avevo sentito parlare anche in seno alla Conferenza Episcopale Italiana”.
Queste le parole del Vescovo Migliavacca che ha visitato i luoghi simbolo della Cittadella accompagnato dai giovani della World House, giovani provenienti da luoghi di guerra che accolgono la sfida di convivere con il “nemico” e formarsi come futuri leader e ambasciatori di pace. Dal “Monumento delle rondini” che traccia le radici spirituali della Cittadella, all’ingresso dell’Arena di Janine con le iconiche parole di Liliana Segre “Ho scelto la vita e sono diventata libera” fino alla scuola dove ha salutato i ragazzi del Quarto Anno Rondine, liceali di tutta Italia che hanno l’opportunità di trascorrere un anno di scuola nella Cittadella della Pace e formarsi come cittadini attivi per rigenerare con il loro impegno anche le comunità locali di tutta la penisola.
“All’arrivo ho vissuto una sensazione di calorosa accoglienza, a partire dalla natura con i colori di un tramonto eccezionali, riflessi nelle chiome degli alberi – continua il Vescovo – mi hanno dato la sensazione di un abbraccio a cui si è aggiunto quello di Franco Vaccari e dei giovani che provengono da luoghi in conflitto fra loro e che qui sperimentano la fraternità. È stata una scoperta, come essere accompagnato a entrare in una famiglia, con sogni, fatiche e progetti. Molto bella è stata questa accoglienza che mi ha dato la percezione di come i sogni si possono realizzare”.
Ad accogliere Monsignor Andrea Migliavacca, anche i partecipanti alla seconda edizione del progetto Mediterraneo Frontiera di Pace che dopo un anno a Rondine torneranno nelle loro comunità per sviluppare progetti di impatto nei loro territori e rafforzare il network di giovani di tutti il Mediterraneo che lavorano per la coesione sociale.
“Ciò che si vede qui non è solo frutto di programmazione o strategia, ma intuizioni, che condividendole si realizzano e ci portano dentro un progetto”. Conclude il vescovo Migliavacca. “In questi primi momenti di conoscenza della diocesi sto vedendo da vicino le ricchezze di questa terra e di questa gente. I semi di spiritualità, vita e umanità che ci sono nella nostra Chiesa mi fa sentire pastore di una comunità non meritata e da custodire in tutta la sua ricchezza”.
“Una sorpresa e una gioia ricevere la visita del vescovo Andrea ma anche una spinta e un incoraggiamento ad andare avanti nel nostro impegno” ha affermato il presidente di Rondine, Franco Vaccari. “È stato bello vedere la cordialità e la sintonia emersa dall’incontro con i giovani che animano la Cittadella, un momento di conoscenza molto sincero e fraterno. E proprio nel segno della fraternità che Rondine offre a tutti quell’ispirazione cristiana di Camaldoli e La Verna che oggi abbiamo avuto modo di ripercorre insieme anche con il gruppo dei fondatori”.