Una delegazione composta da alcuni giovani di Rondine provenienti dal Medio Oriente e da Ursula Armstrong (staff formativo) è stata a Catania dal 15 al 17 novembre per portare la testimonianza della convivenza dello Studentato Internazionale. Ecco qui di seguito il racconto di Ursula:

“Sii il cambiamento che vuoi vedere avvenire nel mondo”

Prendendo spunto dalla frase di Gandhi che si trova tra i leggii esposti intorno alla Cittadella della Pace, Tara, Pupko e Fadi hanno lanciato una sfida agli alunni delle classi V e IV del Liceo Vaccarini di Catania. Alla conclusione di ogni incontro hanno chiesto ad ognuno di lasciare un messaggio concreto per il cambiamento che vorrebbe vedere avvenire in classe, in scuola, nella propria città, nel proprio paese, nel mondo. A giudicare dal mosaico di post-it colorati attaccati alla parete dell’aula magna, i ragazzi di Catania hanno recepito la forza dei racconti di Tara, Pupko e Fadi e hanno accettato la sfida. C’è chi propone un “Libaele Day”, chi vuole “Saper ascoltarsi”, che dice “No alla Mafia”, chi chiede una visita a Rondine con la propria classe, chi vuole incontri di approfondimento su culture diverse. I commenti testimoniano ad una creatività e voglia di fare che ha colpito il trio del Medio Oriente, invitato da Pax Christi di Catania a due giorni di incontri e testimonianze sull’esperienza di convivenza e dialogo che offre Rondine ai suoi studenti.

Interrogati sul futuro della loro regione durante l’incontro alla Facoltà di Lettere dell’Università di Catania, gli studenti di Rondine sono rimasti decisamente con i piedi per terra: Lla strada del cambiamento è lunga e difficile, bisogna essere realisti, ma noi faremo quello che possiamo a cominciare dai nostri amici e dalle nostre famiglie.  La gente ha paura e sfiducia ma noi sappiamo che attraverso l’incontro la paura svanisce e si comincia a intravedere la persona dietro l’etichetta del “nemico”.”Le soluzioni sono semplici se c’è la volontà di trovarle”, sembrano dire loro, “e nel nostro piccolo vogliamo contribuire alla ricerca. “Grazie a questi incontri la loro ricerca è già cominciata, perché è nel momento di confronto con gli altri che si comincia ad affrontare le proprie paure, chiarire le proprie prospettive e definire i propri obiettivi.

A Catania e in Sicilia Tara, Pupko e Fadi si sono sentiti “a casa”, ponte tra Medio Oriente e Europa, ricca di storia e culture, forte di un senso di accoglienza e generosità. Ringraziando Laura e Enzo, Giuliana e Giorgio, Paolino, Angela e tutte le altre persone che abbiamo avuto modo di conoscere ci auguriamo che le relazioni che abbiamo cominciato a tessere possono aprire nuove strade di cambiamento lungo le quali ci incontreremo di nuovo, alla ricerca di soluzioni non solo per il Medio Oriente ma per l’Italia e per il mondo.

Ursula Armstrong